Conosciamo meglio la famiglia d’origine di uno dei cantautori più amati. Scopriamo qualche curiosità sui suoi genitori di Biagio Antonacci.
I genitori di Biagio Antonacci sono state delle figure centrali nella sua vita. Ecco cosa c’è da sapere sulla famiglia d’origine del cantautore che da decenni fa innamorare con i suoi brani, considerati tra i pezzi più belli della musica italiana.
I genitori di Biagio Antonacci: biografia e carriera
Dalle poche notizie presenti sul web e condivise dallo stesso Antonacci, si sa che il cantante è nato a Milano il 9 novembre del 1963 (sotto il segno dello Scorpione) da una mamma milanese e da un padre di origini pugliese.
Suo padre il signor Paolo Antonacci, morto nel 2014, era originario di Ruvo di Puglia, in provincia di Bari. Di sua madre Ornella non si hanno informazioni biografiche.
La vita privata dei genitori di Biagio Antonacci
Non si sa nulla sul rapporto dei genitori di Biagio Antonacci, ma si presume che abbiano avuto un lungo matrimonio durato fino a quando il signor Paolo non è morto nel 2014. Si presume che i genitori del cantante abbiano vissuto nella provincia milanese.
I due sono diventati nonni. Il cantante ha dato al suo primogenito il nome del padre: Paolo è nato nel 1995. Da Marianna Morandi, alla quale è stato legato dal 1993 al 2002, Biagio ha avuto anche Giovanni (nato nel 2001).
Curiosità sui genitori del cantautore
– Nelle poche interviste in cui il cantante ha parlato del legame con i suoi genitori, ha ammesso di aver avuto un bel rapporto con loro. In particolare ha svelato che suo padre era sempre con lui quando ha iniziato a farsi conoscere come cantante.
– Biagio Antonacci ha parlato di suo padre con un velo di malinconia nell’intervista rilasciata al podcast di Gianluca Gazzoli, Passa Dal BSMT. Spiegando il rapporto con il compianto genitore ha confessato: “Io non ho mai detto ti voglio bene o ti amo a mio padre e quando potevo dirglielo mentre era sul letto di morte, non l’ho fatto. Lui è morto nel 2014 e io, dopo tre giorni, avevo il concerto allo stadio di Bari e dopo sei giorni, avrei fatto San Siro. Io ho fatto il funerale e sono partito. Pensa che potenza ti dà l’assenza della persona che ami perché lì, mentre suonavo, c’erano le lacrime ma c’era anche la potenza, la vera potenza, la trasmissione di qualcosa che lui mi ha dato in quel momento, no? Quando ho cantato, quando ho fatto cose, mio papà c’era sempre, è sempre venuto con me quando ero più giovane, lui mi seguiva in tour veniva a vedere e mi sgridava a modo suo, non voleva che facessi tardi”.